La Casa “Madre M. Zanelli” nasce dall’incontro fra l’esperienza di accoglienza della Fondazione di culto Santa Caterina, le “Piccole Suore di Santa Teresa del Bambin Gesù”, che proprio all’interno dell’Istituto di via Cavour han visto la luce, e la Caritas diocesana.
L’obiettivo della Casa “Madre M. Zanelli” è quello di fornire accoglienza e sostegno alle gestanti e/o madri in difficoltà e ai loro figli.
I presupposti sui quali si fonda la casa, fanno riferimento in primo luogo alla “Carta dei diritti dei fanciulli” che all’articolo 6 enuncia “il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e comprensione. Egli deve, per quanto possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori (…)”. Ci sono situazioni, tuttavia, in cui la capacità di accudire i propri figli e di prendersene cura è ostacolata da diversi fattori: fragilità psicologica, solitudine, esperienze traumatiche e deprivanti. L’esperienza in campo educativo e di accoglienza ci ha permesso di comprendere che laddove un genitore abbia mantenuto seppure minime e per quanto fragili capacità di cura, di accudimento e di protezione, vada sostenuto e accompagnato in un percorso di scoperta, recupero e rinforzo delle proprie competenze genitoriali . La casa si offre quindi come un luogo “di protezione” per i minori e di “crescita” per le madri poiché attraverso l’accoglienza e l’aiuto possano acquisire una migliore dimensione individuale e genitoriale.
Nella quotidianità si intende riproporre il clima e le incombenze che normalmente sono all’interno di un contesto familiare. Ogni madre sarà quindi tenuta ad occuparsi direttamente dell’accudimento dei figli nelle varie declinazioni (preparazione dei pasti, accompagnamenti , cura del vestiario, riordino degli spazi personali ecc…) e a collaborare al mantenimento dell’ordine e pulizia degli spazi comuni. Nel caso la madre sia impegnata in attività esterne (lavoro, formazione, visite mediche..) potrà essere aiutata a svolgere alcune mansioni sia dall’operatrice presente in struttura, sia da volontari sia dalle altre ospiti.
Settimanalmente ciascuna ospite sarà impegnata in attività di supporto psico- educativo, attraverso colloqui individuali, gruppi di confronto, laboratori (anche con i figli).
Per ciò che riguarda i minori si ritiene importante che essi possano partecipare alle attività che il territorio offre: attività sportive, laboratori, feste ecc…
La permanenza nella Casa mira a raggiungere, per i suoi ospiti, i seguenti obiettivi educativi:
Garantire ai minori un luogo accogliente, in cui fare esperienza di rapporti interpersonali basati sul rispetto e l’accettazione reciproca, in cui rinsaldare la relazione affettiva con la propria madre ed eventualmente altri familiari
Promuovere condizioni di solidarietà e mutualità tra le ospiti, quale condizione di crescita di ciascuno
Favorire l’acquisizione di strumenti che aiutino la madre ad appropriarsi in modo più completo delle proprie risorse e potenzialità
Potenziare un adeguato grado di responsabilità nell’agire quotidiano e una continuità nell’assolvere i propri impegni.
Raggiungere un’autonomia personale attraverso l’individuazione di percorsi formativi e lavorativi, la ricerca di soluzioni abitative autonome.
Sviluppare una rete sociale estesa che possa diventare riferimento per il nucleo anche dopo le dimissioni.
Per il raggiungimento degli obiettivi sopra riportati ci si avvale, oltre che del sostegno dei volontari e della vita comunitaria che si viene a formare, di osservazioni professionali, di colloqui psico-educativi, di gruppi di discussione (aperti anche ad esterni), di verifiche periodiche e di laboratori (aperti anche ad esterni).
La speranza è che questo spazio possa essere utile a numerosi nuclei familiari per poter acquisire nuove competenze e risorse tali da permettere loro, terminato il percorso , una vita il più possibile autonoma.