“NESSUNO È VERAMENTE GRANDE SE NON È VERAMENTE BUONO”
100 ANNI DI STORIA
1915
L’Istituto degli Artigianelli di Santa Caterina viene fondato, allo scoppio della “grande guerra”, dal canonico don Angelo Bughetti per accogliere i profughi e gli orfani in una casa con annessa cappella (dedicata a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto), donatagli dal cardinale Della Volpe.
Per rispondere ai bisogni dei numerosi bambini accolti don Bughetti (il sacerdote seduto a sinistra) si fa aiutare da un altro sacerdote, attivo in quegli anni a favore della gioventù, che diverrà San Luigi Orione (il sacerdote coi capelli bianchi seduto al centro) e dai sacerdoti della sua congregazione: gli orionini.
Sul modello salesiano di don Bosco gli “artigianelli” si formano nelle nuove officine dell’Istituto per diventare fabbri-meccanici, falegnami, sarti, doratori.
1929
Per formare i sacerdoti che potranno assistere ed educare i ragazzi accolti nasce il Seminario interno dell’Istituto chiamato Probandato dei Filippini. Quando alla fine degli anni sessanta si esauriscono le vocazioni sacerdotali i Filippini sono stati 159.
1935
il Can. Bughetti, minato da problemi fisici fin da giovane e stremato dall’intensa fatica per l’opera, muore a 57 anni e designa come suo successore il parroco del Carmine di Imola: don Giulio Minardi che reggerà con fermezza l’Istituto durante il secondo conflitto mondiale e ne aumenterà, anche con nuove edificazioni la capacità d’accoglienza.
1937
Nasce la succursale dell’Istituto a Conselice: la Casa di S. Antonio. Chiuderà nel 2005 dopo aver accolto oltre 450 tra ragazzi e migranti.
1969
Don Giulio designa don Dino Favaretto, già allievo del Probandato Filippino dell’Istituto, a succedergli nella direzione e questi, con una capacità oratoria all’altezza del fondatore, apre l’Istituto ai figli degli emigranti italiani.
1972
Sorge spontaneamente il Doposcuola per gli “esterni” nei locali che hanno ospitato alcune classi delle scuole elementari e medie delle Carducci e i primi anni della Scuola San Giovanni Bosco. I ragazzi esterni che hanno frequentato il Doposcuola fino al 2004, quando si trasforma in Oratorio-Doposcuola, sono 350.
1978
L’Istituto si apre ai ragazzi stranieri di tutte le etnie e religioni iniziando con quelli delle ex colonie italiane, vittime della carestia che colpì il Corno d’Africa in quell’anno.
1999
Don Dino, indebolito dalla malattia e dalle fatiche, consegna il testimone ad un laico, designato dal parroco del Carmine e presidente del CdA dell’Istituto don Bruno Zini, Renzo Bussi, cresciuto nei gruppi giovanissimi e giovani che avevano sede a Santa Caterina.
Dal trasferimento nell’Istituto, delle sezioni della Scuola Materna del Sacro Cuore che verranno gestite dal Consorzio di cooperative Sol.Co. Imola (i cui uffici amministrativi occupano un’ala ristrutturata dell’immobile), sorgono la Scuola Materna e il Nido che utilizzeranno la cucina dell’Istituto.
2001
Viene designato dal Vescovo quale parroco del Carmine don Pietro Marchetti (primo sacerdote non formatosi nel probandato) che diviene, secondo quanto previsto nello Statuto, il presidente del CdA di Santa Caterina
2005
Viene ristrutturato il primo piano dell’Istituto per nuove sezioni di scuola materna e nido sempre gestite da Sol.Co.. E’ nominato direttore don Massimo Martelli per sostenere pastoralmente le nuove attività quali l’oratorio e la Comunità educativa per minori stranieri che troverà casa nella villa donata all’Istituto dalla contessa Gamberini. La Casa di S. Antonio a Conselice Chiude dopo aver accolto oltre 450 tra ragazzi e migranti.
Dalla soppressione per legge degli istituti per minori nascono: la Comunità Educativa nella Villa Gamberini, l’Oratorio e l’Ospiteria all’interno della sede storica, l’Appartamento per neo maggiorenni e il Centro Estivo.
2009
Nasce lo Studentato per universitari dalla ristrutturazione dell’Ospiteria.
L’Istituto Santa Caterina cede alla parrocchia la casa di Caprile in montagna in cambio delle tre aziende agricole con annessi fabbricati (costruiti negli anni 40 dai preti della parrocchia) in località Ortodonico
2011
Cercando di rispondere a nuovi bisogni e alla crisi che ha toccato anche il settore sociale la Comunità Educativa lascia il posto ad una Comunità ad Alta Autonomia per ragazzi dai 16 ai 21 anni e in due Comunità semiresidenziali: una socio-educativa ed una educativo-integrata, quest’ultima in convenzione col servizio neuropsichiatrico. Si rinnova lo statuto della fondazione che cambia nome in Fondazione di culto Santa Caterina e non prevede più che il parroco del Carmine ne sia, di diritto, il presidente. Don Massimo, nel frattempo nominato anche parroco di Casola Canina e Ortodonico, diventa l’assistente spirituale dell’opera riconsegnando la direzione a Bussi.
Nasce: la Casa di seconda accoglienza per nuclei famigliari gestita dalla Caritas attraverso l’Associazione S. Maria della Carità
2012
Dopo anni di attesa e preparazione iniziano i lavori per realizzare il Dopo di Noi di S. Caterina, in favore dei ragazzi disabili e delle loro famiglie, che consiste in un condominio solidale dove troveranno casa 7 famiglie con bisogno abitativo e di assistenza e in un centro diurno che accoglierà persone diversamente abili residenti nel territorio.
Inoltre nascono: il Gruppo Appartamento ad Alta Autonomia nella casa di Via F.lli Bandiera donata dall’ex allievo Deggiovanni Domenico e la Mensa per universitari e lavoratori dalla trasformazione della Mensa interna.
2013
Vengono aperte la Comunità integrata per minori Villa Pambera, che comprende la Comunità residenziale Butterfly e le due Comunità semiresidenziali Passo per passo già operanti. Viene inaugurato il centro diurno socio occupazionale del Dopo di noi, e avviene l’ingresso dell’Associazione Cuberdon con il gruppo di persone diversamente abili che già stavano frequentando le sue attività; Casa don Dino 1 dalla trasformazione dell’appartamento neo-maggiorenni, che accoglie anche profughi minorenni dell’operazione “mare nostrum”.
2014
Viene inaugurato il Condominio Dopo di Noi per disabili con o senza famiglia
2015
Anno del centenario dalla fondazione. Nascono la Serra S. Giuseppe per le attività socio-occupazionali ed educative di tutti i ragazzi di Santa Caterina e Casa don Dino 2 dalla disponibilità di un appartamento della Diocesi per le aumentate necessità dei neo-maggiorenni.
100 ANNI DI STORIA