Giulio Minardi nel 1935 venne nominato direttore dell’Istituto Artigianelli Santa Caterina, dal quale «ereditò insieme con i debiti, il coraggio e l’avversione per la dittatura». Don Giulio, uomo «di poche parole, di molti fatti» dotato di grande audacia, dedicò tutta la sua vita a favore dei più deboli in particolare dell’infanzia e dei giovani.  A partire dal novembre 1943 don Giulio incominciò ad ospitare i perseguitati. Circa 200 persone furono ospitate nel Carmine, una quindicina nell’istituto San Caterina, una ventina nel monastero delle Clarisse, una quarantina nella colonia agricola di Ortodonico. Tutti, indipendentemente dalla loro fede religiosa e dalle loro ideologie politiche, trovarono rifugio presso don Minardi.  
Don Giulio è stato insignito di medaglia d’oro del Consiglio provinciale di Bologna oltre gli attestati pervenutigli dalla comunità israelitica e dalle organizzazioni imolesi. 

Questa mattina di sabato 1 aprile abbiamo ricordato la sua l’opera di coraggio e solidarietà. Grazie ai rappresentanti di ANPI Imola, al Vicesindaco Fabrizio Castellari, a don Massimo Martelli e a tutti coloro che hanno partecipato a questo prezioso momento di ricordo e testimonianza.