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Un altro semestre è volato in questa corsa che ci avvicina al 99° anno del Santa Caterina. Abbiamo iniziato ad appuntare vicende, persone, avvenimenti da raccontare, ma ci siamo presto resi conto che è impossibile farlo nei limiti degli spazi redazionali che ci siamo dati. Così estrarremo dalla mente e dal cuore quello che consideriamo più significativo. Prima di tutto il ricordo di un sacerdote che ha speso la sua vita per Santa Caterina e per il Carmine: don Filippo Bonarelli, entrato nel Regno di nostro Padre il 12 dicembre del 2013, per il cui ricordo rimandiamo al testo qui su Alba di Vita. Vorremmo poi invitare tutti i nostri lettori il 9 maggio alle 18 all’inaugurazione del Condominio Solidale, (vedi articolo dedicato) la seconda struttura, dopo il Centro Diurno per disabili inaugurato ad ottobre scorso, del progetto Dopo di Noi per un costo complessivo di 2 milioni e 400 mila euro, finanziato per un terzo dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Imola, per un altro terzo da Santa Caterina che ha dato fondo a tutto ciò che aveva e che, per completare i lavori, si è indebitata per quasi gli 800 mila euro che mancano. Per provare tutte le strade per coinvolgere e sensibilizzare la comunità cittadina abbiamo disturbato anche Gianni Morandi, il quale essendo di Monghidoro si è trovato alcune volte in passato a giocare a pallone con i nostri ragazzi in vacanza nella casa di Piamaggio. Gli abbiamo chiesto di fare da padrino nell’inaugurazione del condominio solidale ed egli, con una cortesia e disponibilità fuori dal comune, ci ha telefonato e scritto più volte manifestandoci il suo apprezzamento per quanto stiamo facendo ma non può garantire la sua presenza per i molti impegni e concerti di quei giorni. Noi, comunque, fino all’ultimo continueremo a sperare che riesca ad arrivare. Questo progetto per disabili è sicuramente l’avventura degli ultimi anni che richiede l’intervento più grande di quella Divina Provvidenza che ha sempre guidato l’opera di don Bughetti, di don Giulio e don Dino. A proposito di don Dino siamo felici di ricordarlo a dieci anni dalla sua dipartita, con l’apertura di casa don Dino, una comunità per ragazzi neo maggiorenni che trovate descritta in queste pagine.

Da diversi anni trascorriamo qualche giorno sulla neve nel comprensorio sciistico dell’Abetone, quasi sempre in febbraio, con i ragazzi accolti nella Comunità residenziale. La magia consiste sempre nella capacità di quasi tutti di passare dalle continue cadute tra l’ilarità collettiva del primo giorno, allo scendere sicuri e orgogliosi, su piste di media difficoltà, l’ultimo. Le novità di quest’anno sono state la presenza femminile e di ragazzini più piccoli, per l’apertura nello scorso autunno della seconda comunità residenziale di Santa Caterina a questi nuovi ospiti. E’ andata molto bene sia per la gestione di un discreto gruppo di ragazzi, eravamo 19, che in un contesto completamente nuovo hanno dimostrato adeguatezza, ma soprattutto per la felicità che traspariva dai loro volti, alcuni non erano mai stati in vacanza e quasi tutti mai in montagna. Nello scorso numero raccontavamo della difficile situazionedi un ragazzo afghano neomaggiorenne gran lavoratore, orfano di tutti i famigliari e privo di prospettive di rientro. Bene, la preghiera con l’auspicio che la Provvidenza intervenisse è stata accolta e, dopo indagini da parte di una O.n.g. in Afghanistan il Comitato minori stranieri, su sollecitazioni del Ministero del Lavoro, ha espresso parere favorevole al rilascio del permesso di soggiorno. Questa volta la giustizia ci sembra si sia affermata.

Di storie ce ne sarebbero ancora tante, confidiamo che queste righe possano farvi intravedere la bellezza e vitalità di ciò che accade a Santa Caterina.

Che il Signore ci benedica tutti.

Il direttore
Renzo Bussi